Jaymz Goodman di Youth Cancer Europe, dal Regno Unito, è il soggetto principale di un articolo del The Sun che mette sotto i riflettori l’impatto del cancro sulla salute mentale. La storia di Jaymz è una lettura perspicace che dimostra il motivo per cui YCE continua ad essere fortemente impegnata nell’attenzione alla salute mentale dei giovani malati di cancro, come evidenziato nel nostro Libro Bianco e come discusso a lungo nel nostro recente webinar “Chemo Brain: Cancro e salute mentale”.

Jaymz racconta al The Sun la lotta che ha affrontato per tornare a una vita normale, lottando contro il PTSD mentre tornava al lavoro e cercando di riscoprire la gioia di vivere che sentiva gli fosse stata data come una seconda opportunità. Come dice lui stesso, “c’è un incredibile bisogno di supporto per la salute mentale una volta usciti dalla bolla del cancro”.

Ben presto la quotidianità è diventata troppo pesante per Jaymz e ha raccontato che sua madre ha iniziato a notare che il suo umore era cambiato. “Non mi facevo la doccia, non mi svegliavo a un orario normale, non mangiavo molto. In pratica mi crogiolavo nell’autocommiserazione e cercavo di capire cosa fare”. Jaymz ha raccontato che gli è stato assegnato un consulente, ma l’esperto non era uno specialista del cancro. Ha sottolineato di aver avuto la fortuna di ricevere un aiuto privato grazie all’assicurazione di sua madre, ma ha detto di sapere che non tutti hanno la fortuna di potervi accedere e che anche con l’aiuto privato è stato difficile per lui venire a patti con quello che provava.

Youth Cancer Europe è stata presentata come una delle principali voci della comunità che chiede di rendere disponibile a tutti la parità di accesso.